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Quali debiti vengono ereditati dai figli

By Luglio 11, 2022Marzo 4th, 2024Uncategorized
Sfera Legale

Debiti ereditati: come funziona? Anche in caso di erede minorenne

Può capitare che in seguito al decesso di una persona, possano essere presenti debiti ereditari che potrebbero gravare sugli eredi. I debiti ereditari non sono altro che quelli già maturati al momento della morte del de cuius e gli interessi che maturano successivamente. 

 

Per capire al meglio la disciplina di questa materia, è importante considerare gli articoli 752 e seguenti del codice civile. Vediamo nel dettaglio di che si tratta. 

 

Quali sono i debiti ereditari

Per capire al meglio come affrontare i debiti ereditari, è importante capire come si configurano e quali sono. Secondo quanto disposto dalla Cassazione in una sentenza del 2008, per debiti ereditari si intendono “tutti quelli che gravano sul de cuius al momento della sua morte”. Tra questi bisogna anche considerare gli interessi che provengono dal debito stesso e che vengono maturati dopo la morte. 

Sono esclusi invece quelli di natura strettamente personale e quelli intrasmissibili, come le pene pecuniarie.

Invece, bisogna distinguere i pesi ereditari che non sono altro che le spese funerarie, le spese per l’amministrazione del patrimonio ereditario e quelle per la divisione.

 

Come vengono ripartiti i debiti ereditari

Adesso che abbiamo una più chiara panoramica di cosa sono i debiti ereditari, è importante capire come vengono ripartiti nei confronti degli eredi. Secondo quanto disposto dall’articolo 752 del codice civile: “I coeredi contribuiscono tra loro al pagamento dei debiti e pesi ereditari in proporzione delle loro quote ereditarie, salvo che il testatore abbia altrimenti disposto”.

Quindi, i debiti ereditari vengono ripartiti in base alle quote possedute da ciascun erede senza che ci sia una comunione ereditaria. 

Tuttavia, è importante analizzare anche la parte finale della norma che afferma che potrebbe essere lo stesso defunto a determinare una ripartizione diversa delle obbligazioni. 

Ad esempio, può stabilire che tutti gli eredi siano solidalmente obbligati oppure ridurre il peso dei debiti nei confronti di alcuni eredi. 

 

I rapporti tra gli eredi e i creditori

Una volta che vengono ereditati i debiti, è importante capire qual è il rapporto tra nuovi debitori e creditori. Ci viene in aiuto l’articolo 754 del codice civile che recita: 

“Gli eredi sono tenuti verso i creditori al pagamento dei debiti e pesi ereditari personalmente in proporzione della loro quota ereditaria e ipotecariamente per l’intero. Il coerede che ha pagato oltre la parte a lui incombente può ripetere dagli altri coeredi soltanto la parte per cui essi devono contribuire a norma dell’articolo 752, quantunque si sia fatto surrogare nei diritti dei creditori”.

Quindi, secondo questo disposto, gli eredi rispondono personalmente dei debiti e non soltanto con il patrimonio ereditato. Tuttavia, è importante che debbano comunicare al creditore i limiti della propria quota. 

Qualora dovesse proteggerti dalle grinfie dei creditori, potresti ritenere necessario rivolgersi ad un avvocato a basso costo. La professionalità del team di Sfera Legale sarà a tua disposizione per affrontare i debiti ereditari nel migliore dei modi e tamponare le perdite del tuo patrimonio. 

 

Debiti ereditari in caso di minorenne

 

Nel caso in cui i debiti ereditari passassero ad un minorenne, cosa accadrebbe? Può capitare che ottenere una eredità non sia sempre qualcosa di vantaggioso, soprattutto quando è gravata da numerosi debiti. 

 

Pertanto, si potrebbe anche pensare di rinunciare all’eredità. Tuttavia, nel momento in cui ciò avviene, saranno i figli a subentrare nella quota ereditaria. Cosa succede nel caso in cui un genitore con figli minorenni dovesse rinunciare all’eredità?

 

I minorenni non hanno possibilità di scegliere se accettare o meno l’eredità. Quindi, rimane un dovere in capo al genitore oppure del tutore. 

 

Secondo quanto disposto dall’articolo 320 del Codice Civile, i genitori possono compiere atti di ordinaria amministrazione per nome e per conto dei figli. Tuttavia, non possono ““alienare, ipotecare o dare in pegno i beni pervenuti al figlio a qualsiasi titolo, anche a causa di morte, accettare o rinunziare ad eredità o legati, accettare donazioni, procedere allo scioglimento di comunioni, contrarre mutui o locazioni ultranovennali o compiere altri atti eccedenti la ordinaria amministrazione ne’ promuovere, transigere o compromettere in arbitri giudizi relativi a tali atti, se non per necessità o utilità evidente del figlio dopo autorizzazione del giudice tutelare”.

 

Può capitare che ci siano delle ragioni meno valide che spingono un genitore a rinunciare all’eredità. Infatti, quest’ultimo potrebbe non volere che il figlio erediti il patrimonio del de cuius per ragioni di carattere morale. Ecco perché in questo caso ci sarà l’intervento da parte del giudice tutelare. 

 

Il giudice tutelare è difficile che accetti la rinuncia nel caso in cui ci siano dei beni ereditari. Pertanto, l’eredità dovrà essere accettata con beneficio d’inventario. 

 

Inoltre, l’articolo 489 del codice civile non consente al minore di rinunciare all’eredità nel momento in cui compie la maggiore età. Anzi, prima di diventare maggiorenne, potrà redigere l’inventario in maniera tale da avere responsabilità solamente per la parte attiva dell’eredità. 

 

Infine, è importante ricordare che i debiti si estinguono solamente quando sono decorsi 10 anni. 

 

In definitiva, è possibile da parte di un genitore rinunciare all’eredità nel caso di figli minori oppure rinunciare in favore del figlio minorenne solo quando è presente l’autorizzazione da parte del giudice tutelare. 

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