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Modifiche nelle condizioni di lavoro: quali diritti si hanno?

By Gennaio 19, 2022Marzo 4th, 2024Uncategorized
Sfera Legale

Potrebbe accadere che dopo essere stati assunti ci siano delle modifiche nelle condizioni di lavoro. In cosa consistono e quali sono i diritti che i lavoratori hanno in questa situazione? È davvero possibile modificare in maniera unilaterale il rapporto di lavoro?

Oggigiorno, il mondo del lavoro non è più quello di un tempo. La flessibilità è diventata la parola d’ordine ma sussistono ancora una buona parte dei diritti dei lavoratori che devono essere fatti valere per tutelarsi.

Quindi, se ti è stata proposta una modifica del contratto e delle condizioni di lavoro, è bene che tu legga la nostra guida per ottenere le giuste informazioni ed essere più consapevole di quali sono i tuoi diritti. Vediamo nel dettaglio alcuni aspetti rilevanti.

 

Contratto di lavoro: cos’è e cosa contiene?

Prima di approfondire quali sono i diritti di un lavoratore in merito alla modifica di un contratto, è importante capire cosa è un contratto di lavoro a livello giuridico.

Un contratto di lavoro è un contratto individuale tra lavoratore e datore di lavoro. In questo contratto, il lavoratore si obbliga a tempo determinato oppure indeterminato a prestare il proprio lavoro al datore di lavoro e ricevere come corrispettivo un salario a tempo oppure a cottimo.

 All’intero del contratto di lavoro devono essere riportate tutte le regole e le disposizioni, spiegate in maniera chiara. Ci sono alcune disposizioni generali che potrebbero non essere incluse ma che sono disponibili all’interno di un regolamento separato.

 

Modifica del contratto di lavoro: si può fare?

È importante tenere in considerazione che il contratto di lavoro non può essere modificato senza che il lavoratore ne sia a conoscenza. Una modifica al contratto può essere ammessa solo nella misura in cui ci sia un vantaggio per il dipendente e non necessita di una forma particolare. Questa modifica può avvenire anche in maniera tacita.

In ogni caso, è sempre importante valutare con attenzione le circostanze in cui avvengono queste modifiche che devono sempre rispettare le regole della buona fede. Infatti, non sono accettabili cambiamenti unilaterali che devono derivare da un necessario accordo tra le parti.

 Se il tuo datore di lavoro ha cambiato in peggio le tue condizioni di lavoro, senza avvisarti, potrebbe essere il caso di richiedere una consulenza legale, rivolgendoti ad un avvocato a basso costo, se riesci a trovarlo. Oppure potresti rivolgerti a Sfera Legale, un team di professionisti che ti potrà consigliare e tutelare al meglio per far valere i tuoi diritti. Basterà scegliere il piano a cui abbonarsi più adatto a te, alla tua famiglia o al tuo Business ed avrai sempre i tuoi legali a portata di telefono!

 

Modifica del contratto di lavoro: In che modo può essere apportata?

Le condizioni di lavoro possono essere modificate, rispettando però alcune regole importanti. Ci sono due scenari che è rilevante conoscere.

  1.     Nel primo caso, potrebbe esserci un accordo congiunto tra dipendente e datore di lavoro che preveda un cambiamento di contratto in senso peggiorativo. Potrebbe accadere che il personale sia spinto a ridursi lo stipendio in tempo di crisi per evitare il licenziamento e rimanere senza lavoro. Il contratto di lavoro, infatti, può mutare in base alle diverse esigenze dell’economia e dell’impresa stessa.

 

  1.     Nel secondo caso, invece, qualora non si raggiungesse un accordo, ci sarebbe la notifica di una disdetta con riserva di modifica. In cosa consiste? La disdetta con riserva di modifiche è quella iniziativa promossa dal datore di lavoro attraverso cui si intende modificare le condizioni di un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Con la disdetta, quindi, si presentano le nuove condizioni del contratto e si farà riferimento al fatto che il contratto terminerà allo scadere del termine di disdetta contrattuale o legale.

 In merito alla modifica delle condizioni di lavoro, i punti essenziali da tenere in considerazione si riassumono in:

  •       tipo di attività,
  •       remunerazione,
  •       durata del contratto,
  •       luogo di lavoro.

La modifica di uno o più elementi di questo tipo deve prevedere una reciproca volontà delle parti e non possono essere decisi in maniera unilaterale.

 Cosa può fare il dipendente?

 Nel caso il datore utilizzi lo strumento della disdetta, il lavoratore potrà opporsi, dovendo però dare prova che la stessa non viene data per motivi economici oppure legati al mercato. Purtroppo, fornire tale prova è complicato.

 Tuttavia, anche il datore di lavoro avrà difficoltà nel convincere il giudice che la disdetta è stata “proposta” per motivi riguardanti la riorganizzazione aziendale oppure per ragioni di mercato.

In ogni caso, anche se il dipendente dovesse provare che la disdetta è abusiva, il giudice non la potrebbe annullare in nessun caso. Infatti, nonostante ci sia l’opposizione alla modifica del contratto, il rapporto di lavoro avrà fine alla scadenza del termine presente nella disdetta. In extremis il datore di lavoro potrebbe essere obbligato solo a pagare fino a 6 mesi di salario. 

 Conclusioni

 Le modifiche delle condizioni di lavoro rappresentano sempre un argomento piuttosto ostico sia per i lavoratori che per i datori di lavoro. In linea generale, le modifiche peggiorative e tacite non possono essere applicate in alcun modo.

 Tuttavia, il datore di lavoro può utilizzare lo strumento della disdetta con riserva di modifica per modificare le condizioni di lavoro del dipendente. Questa iniziativa può inficiare elementi come la retribuzione, remunerazione, durata del contratto e luogo di lavoro.

Anche qualora la disdetta fosse abusiva, questa non potrà essere annullata da parte del giudice e il contratto si riterrà terminato nel momento in cui ci fosse la scadenza del termine della disdetta. 

 

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