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Maternità e congedo parentale: quali sono i diritti dei lavoratori

By Giugno 24, 2022Marzo 4th, 2024Uncategorized
Sfera Legale

Maternità e congedo parentale: quali sono i diritti dei lavoratori?

Il congedo parentale e il diritto alla maternità sono due diritti garantiti a tutti i lavoratori. Spesso queste materie non sono chiare alle persone ed è per questo che abbiamo deciso di realizzare una guida in maniera tale da spiegare concetti che potrebbero risultare di difficile comprensione. 

Se sei interessato a sapere cosa è il congedo di maternità e parentale, continua a leggere questo articolo. 

 

Congedo di maternità: che cos’è

Il congedo di maternità è un periodo di tempo definito dalla legge secondo cui le donne in gravidanza non possono lavorare. Ciò si traduce nei due mesi precedenti al parto, anche se il parto avviene dopo la data presunta. 

Il congedo è garantito anche dopo i 3 mesi dal momento del parto e per i giorni non goduti prima del parto se questo avviene in maniera anticipata. 

Il congedo di maternità è un concetto flessibile. Infatti, la lavoratrice può smettere di lavorare anche a partire dal mese precedente dalla data del parto e fino a 4 mesi dopo il parto stesso. 

A partire dal 1° gennaio 2019, le lavoratrici in gravidanza hanno la facoltà di scegliere di lavorare per tutti i mesi precedenti al parto e rimanere a casa nei 5 mesi successivi alla nascita del bambino. Tutto ciò deve essere attestato dal medico specialista o competente.

 

Indennità di maternità

Per il periodo di congedo obbligatorio di maternità, la lavoratrice ha diritto a un’indennità pari all’80% della retribuzione. Per ottenere l’indennità è sufficiente comunicare all’INPS e al datore di lavoro la domanda con certificato medico di gravidanza e dichiarazione sostitutiva del certificato. 

 

Congedo parentale: che cos’è

Il congedo parentale è quel diritto che consente al lavoratore di astenersi dal lavoro nei primi 12 anni di vita del bambino. Il limite complessivo dei congedi è di 10 mesi. 

Hanno diritto al congedo parentale:

  • La madre lavoratrice dopo il periodo di congedo per maternità per un periodo non superiore a 6 mesi
  • Al padre lavoratore per un periodo continuativo o frazionato non superiore a 7 mesi
  • Qualora ci sia un solo genitore per un periodo non superiore a 10 mesi 

Il congedo parentale può essere anche chiesto da entrambi i genitori e deve essere comunicato dal datore di lavoro con un preavviso di almeno 5 giorni. La comunicazione deve pervenire anche all’INPS. 

 

Congedo parentale a ore: che cos’è

Il congedo parentale è disponibile anche a ore secondo quanto disposto dalla contrattazione collettiva o aziendale. 

Qualora il tuo diritto di congedo parentale non fosse rispettato dal datore di lavoro, il nostro consiglio è quello di rivolgerti ad un team di avvocati a basso costo per tutelarti. Sfera Legale è lo studio pronto a difenderti e a far valere i tuoi diritti sul luogo di lavoro. 

In caso di mancata regolamentazione da parte della contrattazione collettiva, è possibile, per ciascun genitore, utilizzare il congedo parentale a ore in misura pari alla metà dell’orario medio giornaliero del periodo di paga mensile immediatamente precedente a quello in cui ha inizio il congedo parentale.

 

Trattamento economico del congedo parentale

Il congedo parentale dà diritto ad un trattamento economico diverso a seconda dei casi. Ad esempio, ci sarà un’indennità del 30% della retribuzione per un periodo di tempo non superiore a 6 mesi e fino al sesto anno di età del bambino. 

 

Riposi giornalieri: che cosa sono

Riposi giornalieri della madre

Nel campo del congedi parentali e della maternità, si inseriscono anche i concetti di riposi giornalieri. Ad esempio, durante il primo anno di vita del bambino, la madre lavorativa può godere di 2 ore di riposo al giorno e di 1 ora se l’orario di lavoro prevede un numero di ore inferiore a 6. 

Nel caso in cui ci fosse un parto plurimo, i periodi di riposo sono raddoppiati. 

Riposi giornalieri del padre

I periodi di riposo sono riconosciuti anche al padre lavoratore:

  • nel caso in cui i figli siano affidati al solo padre;
  • in alternativa alla madre lavoratrice dipendente che non li utilizza;
  • nel caso in cui la madre non sia lavoratrice dipendente;
  • nel caso in cui la madre non svolga attività lavorativa;
  • in caso di morte o di grave infermità della madre.

Anche in questo caso, qualora ci fosse un parto plurimo, i periodi di riposo vengono raddoppiati. 

Riposi giornalieri trattamento economico 

I periodi di riposo vengono considerati a tutti gli effetti ore lavorative. Quindi, al lavoratore spetta un’indennità dell’intero ammontare della retribuzione. 

 

Congedo per malattia del figlio: che cos’è

Infine, è presente anche il congedo per malattia del figlio. In questo caso non c’è alcun tipo di limite se il figlio non ha un’età superiore a 3 anni. Invece, nel caso in cui il bambino avesse un’età tra 3 e 8 anni, il diritto ad astenersi dal lavoro è di 5 giorni all’anno. 

Nel caso in cui il figlio sia affetto da disabilità grave sono previsti congedi e permessi specifici. Tuttavia, questo congedo non dà diritto ad alcun tipo di indennità economica. 

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