Skip to main content

Esiste un limite di pagamento in contanti?

By Marzo 16, 2022Marzo 4th, 2024Uncategorized
Sfera Legale

Negli ultimi tempi, il limite al contante è spesso cambiato. Ciò ha determinato molta confusione nelle persone che si trovano ad affrontare una spesa senza adoperare la carta di credito oppure metodi di pagamento elettronici. 

Qual è attualmente il limite massimo del contante? Perché è sempre stato spostato? Quali sono i vantaggi di abbassare la soglia di circolazione del contante? 

Abbiamo cercato di realizzare una guida per trasmetterti tutti i dettagli in merito a questo ambito. Vediamo insieme se esiste un limite al contante e perché è stato più volte cambiato nel corso degli anni da parte dei governi che si sono succeduti. 

 

Esiste un limite di pagamento in contanti?

A partire da gennaio 2022, il limite ai pagamenti in contante è di 1000 €. 

Pertanto, la spiegazione della normativa è molto semplice. Al momento attuale, non è possibile procedere al pagamento nella stessa giornata per una cifra superiore ai 1000 € cash. A partire da questa soglia, qualsiasi transazione deve avvenire attraverso dei metodi di pagamento tracciabili tra cui bonifico bancario, carta di credito. 

In realtà, è presente nella stessa normativa una sorta di deroga a questa regola. Infatti, è possibile consentire il pagamento rateizzato in contanti per delle operazioni che “si prestino ad essere risolte servendosi del contante”. 

Ad esempio, basti pensare alle cure mediche dal dentista oppure verso soggetti che non hanno alcuna dimestichezza con i nuovi sistemi di pagamento elettronico. 

In ogni caso, sono previste alcune eccezioni in merito a questa norma. Oltre a quella appena citata, potranno effettuare pagamenti in contanti con una cifra superiore a 1000 € solamente i cittadini stranieri che non sono residenti in Italia. Potremmo pensare, ad esempio, ai milioni di turisti che visitano il nostro Paese ogni anno. 

 

Sanzioni per chi non rispetta il limite: quali sono? 

È importante essere consapevoli che qualora non si rispettassero i limiti di circolazione del contante, potrebbero scattare delle sanzioni salate fino a 50.000 €. In ogni caso, uno degli ultimi interventi normativi, il decreto legislativo 90/2017, afferma che la sanzione sarà commisurata “all’effettivo importo della violazione commessa”. 

 

Nel caso in cui ricevessi una sanzione di questo tipo ma in maniera del tutto immotivata e volessi difenderti, la scelta di uno scudo legale a basso costo potrebbe rivelarsi un’ottima decisione. Noi di Sfera Legale ci occupiamo di fornire una consulenza professionale senza proporre tariffe esorbitanti come avviene sempre più spesso nel settore. 

 

Limitazione all’uso del contante: perché avviene? 

In seguito alla diffusione della pandemia in Italia e nel mondo, l’utilizzo dei metodi di pagamento è aumentato in maniera esponenziale. Ciò è avvenuto principalmente alla chiusura dei negozi fisici e alla diffusione enorme dell’utilizzo di store online. 

 

Inoltre, la riduzione all’utilizzo del contante è stata anche tradotta come un ulteriore modo di mantenere la distanza di sicurezza e rispettare le norme anti Covid.

 

In ogni caso, la riduzione della soglia per i pagamenti in contanti è una misura che viene utilizzata per la lotta contro all’evasione fiscale che è stata integrata, per un periodo di tempo, dal cashback di Stato e dalla lotteria degli scontrini. 

 

Queste misure erano state introdotte da parte del Governo nel Piano Italia Cashless per incentivare l’uso di carte e app di pagamento. Tutto ciò con il fine di modernizzare il paese rendendolo sempre più tendente al digitale. 

 

Tuttavia, i programmi sono stati interrotti a partire dal gennaio del 2021, a soli sei mesi dalla sua introduzione. 

 

Nel mentre, crescono in termini di numeri i conti online che vengono utilizzati soprattutto per la gestione del denaro. 

 

Pagamento in contanti per lavoratori e collaboratori

A partire da luglio 2018, anche i datori di lavoro subiscono il divieto di retribuire in contanti i propri dipendenti oppure collaboratori. Gli stipendi possono essere pagati esclusivamente tramite pagamenti elettronici oppure assegni bancari o postali. 

 

Qualora il datore di lavoro non dovesse rispettare questo divieto potrebbe incorrere in una sanzione amministrativa che va da 1000 € fino a 1500 €. 

 

Quali sono le soluzioni per digitalizzare il contante

Abbiamo visto come le iniziative atte a ridurre il contante ci sono, sono state applicate e, in parte, hanno raggiunto alcuni obiettivi prefissati dai governi e da tutti gli stakeholder inclusi in queste misure. 

L’adozione dei pagamenti digitali è sicuramente portata da una sempre maggiore diffusione dell’innovazione tecnologica. Ci sono delle piattaforme ibride, digitali e fisiche, che sono presenti nei punti vendita di tutte le città italiane. Attraverso questi sistemi è possibile pagare con carta con estrema semplicità, quasi come se fossimo online. 

 

Pertanto, il tema del contante in Italia è sempre oggetto di discussioni e confronti tra esperti del settore e partiti politici. Nel nostro paese, caratterizzato da una forte evasione fiscale, ridurre la circolazione del contante potrebbe portare a maggiori introiti nelle casse dello stato e a tracciare al meglio tutte le transazioni che avvengono. 

Ovviamente, bisogna tener conto anche di una parte della popolazione, specialmente quella più anziana oppure meno istruita, che fa fatica ad adottare queste nuove tecnologie e ad utilizzarle nella vita di tutti i giorni. 

Quindi, è sempre più necessario che questo tipo di educazione digitale avvenga in contesti coerenti come scuole e università.

Hello G