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Cosa posso fare se non sono d’accordo con una fattura o un pagamento che mi è stato addebitato?

By Maggio 17, 2022Marzo 4th, 2024Uncategorized
Sfera Legale

Durante l’attività lavorativa, soprattutto se sei un freelance oppure un imprenditore, può capitare che venga recapitata una fattura oppure ricevere l’addebito di un determinato pagamento. 

 

Nel caso in cui non si fosse d’accordo con quanto accaduto, come è possibile agire? Ci sono una serie di modi per intervenire nei casi succitati. Innanzitutto, è importante sapere che nel caso in cui si riceva una fattura derivante da un servizio non richiesto, il consumatore anche se non rispondesse, non sarebbe in alcun modo obbligato al pagamento. 

 

Ciò è davvero molto importante perché può capitare che le persone entrino nel panico quando ricevono delle fatture di servizi di cui non sono assolutamente a conoscenza. Tuttavia, non sempre questo è noto. 

 

Ecco perché abbiamo deciso di realizzare questa guida per capire al meglio come affrontare la contestazione di un servizio non richiesto oppure l’addebito di un pagamento. Vediamo come fare! 

 

Contestazione di un servizio non richiesto

 

Per contestazione di servizio non richiesto si intende la situazione nel quale venga eseguita una prestazione di servizio con contestuale inoltro di fattura e richiesta di pagamento senza aver concordato le condizioni con il consumatore. 

 

In questo caso, il consumatore potrebbe pensare di non rispondere a questa richiesta e ciò non costituirebbe in alcun modo consenso. Infatti, secondo quanto disposto dal Codice del Consumo, questa attività viene qualificata come pratica commerciale scorretta che prevede l’esonero del consumatore di effettuare il pagamento nei confronti del prestatore di servizi. 

 

La disciplina della contestazione di un servizio non richiesta è prevista nel Codice del Consumo e viene identificata come pratica commerciale scorretta. Difatti, è il Codice del Consumo stesso ad affermare che se non c’è stato un ordine esplicito da parte del consumatore, quest’ultimo non è tenuto a pagare per la prestazione. 

 

Come detto, inoltre, anche l’assenza di una risposta non costituisce consenso da parte del consumatore. 

 

Quindi, qualora ti venisse notificata una fattura oppure addebitato un pagamento, potrebbe essere necessario richiedere una consulenza legale rivolgendoti ad un supporto legale a basso costo. Sfera Legale è il team di professionisti che ti guiderà nel migliore dei modi possibili con dei prezzi competitivi e vantaggiosi. 

 

Dal divieto sono escluse due fattispecie. La prima prevede la fornitura di omaggi e campioni che vengono inviati per fini promozionali e in maniera del tutto gratuita. La seconda fattispecie rientra nei casi in cui il professionista invia al consumatore della merce in visione. 

 

Il comportamento del consumatore: quale deve essere? 

 

Il comportamento del consumatore ha sicuramente un ruolo importante in questo contesto. Ad esempio, nel caso in cui volesse contestare un servizio non richiesto, quest’ultimo deve comunicare all’operatore commerciale la sua intenzione di annullare il contratto e di procedere alla restituzione delle somme addebitate. 

 

Inoltre, con l’aumentare delle casistiche, sono nate un numero sempre maggiore di associazioni dei Consumatori a cui è possibile rivolgersi segnalando la pratica commerciale scorretta. 

 

La buona notizia è che la denuncia ad un’autorità come l’Antitrust non prevede alcun tipo di spese né di supporto legale. Solo dopo che il contenzioso sarà aperto, il consumatore sarà chiamato in giudizio. 

 

Pagamento addebitato: servizi telefonici 

 

Quante volte sarà capitato di ricevere dei pagamenti per servizi telefonici a cui non si è mai avuto accesso? Probabilmente tante. 

 

In ogni caso, può capitare di vedersi recapitate delle bollette di difficile comprensione da cui si capisce solo che si devono pagare grosse somme di denaro per servizi telefonici mai richiesti. 

 

Nel caso in cui ciò avvenga, è necessario rivolgersi subito all’autorità giudiziaria. Come detto, nel caso in cui non ci sia la volontà da parte del consumatore, non può ritenersi stipulato alcun tipo di contratto e, quindi, prevedere alcun tipo di costo di attivazione. 

 

Quali sono i rimedi che possono essere fin da subito utilizzati? In primo luogo, è possibile procedere al pagamento della bolletta (se legittima) escludendo il pagamento della parte del servizio che viene contestato. 

 

La seconda opzione potrebbe essere quella di far recapitare alla compagnia telefonica di riferimento un reclamo entro la data di scadenza della bolletta. Questo deve anche essere integrato con carta d’identità, fattura e la comunicazione della disattivazione del servizio. 

 

Qualora il reclamo non avesse alcun tipo di effetto, prima che la causa civile inizi, sarà obbligatorio un tentativo di conciliazione presso i Comitati Regionali per le Comunicazioni presenti nella propria regione. 

 

Nel momento in cui la conciliazione avesse avuto esito positivo, sarà necessario redigere un verbale tra le parti all’interno del quale vengono rese note le concessioni per poter porre fine alla lite. Infine, nel caso in cui il tentativo di conciliazione non abbia esito positivo, ci si rivolgerà al Giudice di Pace dopo 30 giorni. 

 

Conclusioni 

 

La contestazione di un servizio non richiesto è una pratica molto utilizzata per evitare di procedere a pagamenti in seguito a pratiche commerciali scorrette. Come detto, ci sono casi in cui vengono addebitati dei pagamenti senza che ci sia il consenso del consumatore oppure circostanze nella quale venga recapitata una fattura per una prestazione di servizio non richiesta. 

 

Fortunatamente, ci sono delle tutele nei confronti dei consumatori che sono contenute all’interno del Codice del Consumo e che evitano allo stesso di effettuare pagamenti solo perché vengono richiesti. 


Ad esempio, qualora venisse recapitata una fattura senza aver richiesto il servizio, la mancata risposta del consumatore non si traduce in un silenzio-assenso. Anzi, molto probabilmente, il consumatore non dovrà assolutamente preoccuparsi di quella fattura perché non c’è nessun accordo a monte che la giustifica. 

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